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Calliope

Calliope
Inno all'arte che nel nostro sangue scorre.

giovedì 28 giugno 2012

"Chi aspetta chi" by Annamaria Vezio ed. 2012


Chi è
che ora t’aspetta
con un bacio e una carezza
e poi ti stringe
teneramente dentro al letto.
Chi è
che fra le mie coperte,
ti burla e poi ti abbraccia
e dal tuo viso stacca
tutta la stanchezza.
Dimmi,
chi c’è al posto mio
che di più sa amarti
e consolarti
come sempre ho fatto io.
Puoi avere ogni progetto
depennato sul tuo notes
come conquista della lista
già raggiunta.
Ma hai una riga bianca
che tu non hai mai visto
ed è la linea dell’amore
che non sai come va letta.
Quella linea dell’amore
che scioccamente hai perso.
Avrai,
oh sì tu avrai,
avventure e amori nuovi,
ma mai più
sereno il passo seguirai
su quest’erba fresca mia
dal cielo inumidita
che inutilmente affida
la tenerezza sua
all’illusoria ombra
di un luminoso sogno
da troppa luce
ormai già tradito.


domenica 24 giugno 2012

"Silenzi del cuore" di Nene Dei sogni - Ogni poeta si inchina a cotanta emozione-

Sono qui con te
a specchiarmi nei tuoi occhi anziani
tu vedi nei miei come eri ieri
io vedo nei tuoi come sarò domani.
Prendo le tue mani fragili
e i tuoi occhi sorridono
mi stringi poi nasce una carezza
mi abbracci senza perché,
senza parole
i tuoi occhi umidi parlano da soli,
non sono la tua famiglia
ma lo sarò per quel poco che posso.
Un momento speciale
per noi due qui in cucina
nel silenzio creato dal cuore.

2012©tutti i diritti riservati


sabato 23 giugno 2012

Buonanotte del Poeta

Se ora vado a letto,
son certa, tu mi dici
che triste t’abbandono.
Lo so che sei il mio amante
e, come te nessuno,
ma la mano, sai, si stanca
e i calli fra le dita
un po’ son doloranti.
Vorrei con te restare
la notte tutt’intera
e insieme colorare
le luci del mattino.
Il letto sai, m’aspetta
ed è lì, glorioso ed invitante
e quando viene l’alba,
il giorno mi comanda
d’esser pronta e preparata
a dar riscontro alla domanda
che, il dì che viene
mi pone persistente.
Il giorno viene e devo viverlo.
Insieme ai fogli bianchi
m’è concessa solo l’ora
del buio e del silenzio
che di parole mute
ci ammanta e ci colora.

Elena Leica QUANDO GRANDI POETI DI INCONTRANO

 

Ho fame del tuo silenzio,

a morsi di poesia divoro le parole
scritte nei versi dell'animo.

Ho sete delle tue lacrime,

a sorsi degli sguardi nutro il pianto
appoggiandomi sul sentimento.

Ho i sintomi di nostalgia,

e cammino sulle orme dei tuoi passi
ad incontrare la voce del misterioso ricordo
senza risposte di un ritorno,

e quando ho esaurito le domande
attendo senza offendere il tempo,

un tuo gesto
per guarirmi dall'autunno.


poesia di Elena Leica

In limine ti cerco Maria Allo QUANDO GRANDI POETI SI INCONTRANO

Dentro la gomena che sfugge
al controllo della sera
ti cerco
nei rigori di un tempo che invade
le tempie a doppia lama
i sapori di labbra tra cardini di traversate
come nuvole nel loro esodo
ti cerco
nel grembo di paese in quel soffio
tempestato di suoni
*
dentro il cerchio zampilla
frescura sotterranea di gemma
ti cerco
su fiori di glicine
vibrano di nuovi sensi
nemici di foglie
tendono al mutamento per un gesto solo

una sete avanza nel respiro
sconfina su varchi per un sogno di nascita
*
in limine ti cerco per lungo spazio
in grazia di un anelito
mano che sfiora l’arcobaleno

anche per un momento
nel tuo esistere

M.Allo

venerdì 22 giugno 2012

Pensiero di (in arte) Antonio de Curtis

"Sprazzi di sole
scrosci di pioggia
rapidi,
improvvisi;
passiamo
e l’allegria
mormora
piano
la sua melodia."

Paralisi ed. 2012 copyright by Am Vezio pubbl. Scrivere

Vorrei piangere ed inondare
questo foglio bianco ed offensivo
pei colori miei annebbiati
Ho dentro il fuoco
lento e nero
di un vulcano addormentato
Nelle viscere del mondo
annega e strilla il mio dolore
È un seno freddo
sotto il palmo?
È morte pronta ed annunciata
dietro il corpo neghittoso?
È una lacrima ghiacciata
che si cela fra le ciglia?
È un cuore da dolor paralizzato
che spilla e spande lava
e sangue nero congelato.

 

giovedì 21 giugno 2012

Il campo del tenero amante copyright by Am Vezio ed. 2012

Il campo di giallo di grano s’infiamma,
ritorna il sorriso di donna
Sabbia si appiccica al collo
carezze salienti avvolgono il corpo
e si infiamma
di giallo di grano la mente
Sotto la mano
sensuale carezza sfiora la pelle
è un campo che di grano s’indora
Le labbra sul campo indorato
bagnano e irrorano
gli ultimi chicchi assetati
L’arsura diventa tempesta
e distese di chicchi di grano
dissetano i sensi
Il campo, del tenero amante.


Amici cari, questo è il pensiero che ho voluto rivolgere ai miei autori, spero vogliate leggerlo e condividere con me il vostro. Vi ringrazio

13 aprile 2012: siamo partiti per un viaggio, il cammino inizia ora.

Abbiamo riempito il nostro sacco delle migliori emozioni perché dove ci stiamo dirigendo è un Mondo in cui il cibo è l’emozione.
Le parole corrono senza conoscersi e senza conoscerci, si espandono nell’anima raccogliendo colori e suoni, profumi e carezze di vento.
Le parole, sconosciute amiche, partoriscono l’immenso che amorosamente custodiamo nel nostro ventre, il ventre del Poeta. Abbiamo raccolto qui le “Parole” che sono divenute la “Manifestazione” dell’etereo che alberga nell’essenza di ognuno, e voi poeti avete regalato le vostre, illuminando di arcobaleni ogni pagina, ogni vostra pagina, dando vita all’ Antologia che accoglie le di voi miriadi di emozioni e sentimenti che confluiscono in un unico alveo, in un unico battito di cuore e di ali nel cielo. Siamo partiti per un viaggio, il cammino inizia ora
per la gioia di noi tutti.

“Hai bisogno di sapere che sei già uno scrittore, ma non badarci, fa conto di non esserlo. Ti auguro di essere conosciuto e ammirato solo da un gruppo privilegiato, anche se grande, di persone sparse per il mondo. Ti auguro di non raggiungere mai la crudele popolarità perché è rovinosa e invade la sacra intimità del cuore. Scrivi dell’uovo che va bene. O della stella. E del calore che le bestie danno agli uomini. Scrivi quello che vuoi, senza badare a nessuno”.

È quanto scrive Clarice Lispector in una lettera del 27 giugno 1974 indirizzata ad Andréa Azulay.”

Ho voluto dedicarvi queste parole perché il periodo storico in cui viviamo ci incita alla visibilità a tutti i costi, all’affannosa corsa ad essere riconosciuti dagli altri come se questo fosse la maggiore ambizione della vita, calpestando così noi stessi, gli altri, la vita.
Noi scriviamo grazie al dono della sensibilità che ci fa messaggeri dell’interiore, che ci concede di essere “gli occhi” delle immagini invisibili, che ci fa arco della saetta, portatori di amore. Non dimentichiamolo mai.

Annamaria Vezio

mercoledì 20 giugno 2012

Epitaffio di Renato Fedi

Ci sarà un sole
ad aprirsi nei tuoi occhi
ed un’aria a respirarti il volto
ora che il buio ti costringe al nulla.

Ci sarà un’alba
a raccoglierti il sorriso
ed un batter d’ali di gabbiani
ad affidare all’eternità il tuo nome.

Ci sarà la eco
a rimbalzarmi addosso
della voce che m’è stata veste
ed ora nudo mi consegna ai giorni.

martedì 19 giugno 2012

Senza radici ed. 1981 copyright by Am Vezio

Senza radici ormai
Parole mostruose
che diventano figure
mostruose
Senza radici ormai
Falce senza scrupolo
che devasta i prati
in fiore
Parole mostruose
che diventano figure
di sale
Parole mostruose
che sono fiumi
di sangue
Senza radici ormai
Fili d’erba che annegano.

lunedì 18 giugno 2012

Quadro d’autore Daniela Straccamore

Nella penombra della mente
accendi dei riflettori
accesi su un passato
così remoto, così vicino.
Rivedi un quadro,
un quadro d’autore.
La tua anima sussulta,
urla e si contorce,
agitandosi affoga in acque torbide
e insanguate da lacrime represse
per poi sprofondare
nell’incognita del futuro,
il futuro che verrà.
Rivedi, mentre rivedi
una mano ti eregge il mento,
l’altra tenta di asciugare
una lacrima muta
venuta giù dolcemente.
Un quadro
disegnato con maestria e amore
pian piano si è sbiadito.
I colori hai ridipinto,
ma la tinta ad olio
si dissolve sgretolandosi.
I pezzi in frantumi ricomponi,
un quadro d’autore diviene mosaico,
le tessere sono stanche,
stanche di essere attaccate e ristaccate.
La colla è secca, non aderisce,
oramai non fa più presa.
Era un quadro d’autore
dipinto con colori sfavillanti,
tutti lo ammiravano.
Resta un mosaico,
un mosaico con tessere mancanti.
Tra non molto
diverrà solo un anonimo
foglio di truciolato
in ricordo
di un quadro d’autore.


(Violenze psicologiche)

domenica 17 giugno 2012

Ricordo di te di Daniela Stracciamore

Ho risfogliato
un poema
per meglio ricordare.
Sorpresa all'ultima pagina.
Il libro
si è sgretolato
impolverando
le mie mani.

POLVERE BIANCA di Daniela Stracciamore

AMICO,
CON MANI PROTESE
ED OCCHI BRUCIANTI
DI LACRIME
CONSIGLIO RIFIUTI.
LIBERTA' NON CERCARE
LA' DOVE IN ESSA LA VEDI,
E LA' DOVE NELLA STESSA RICERCA
ESSI ERRORE COMMETTONO.
LIBERO ORA SEI,
DI ESSERLO NON SAI,
BRUCIARE NON PUOI PARTE DI TE.
NELLA PUREZZA
DELLA TUA PRIMA LIBERTA',
SE PUOI RIMANI..............

UN SOGNO RAGGIUNTO di Daniela Stracciamore

Un sogno, una chimera per tanti.
Cataloghi e foto per un viaggio da mille e una notte.
Luci, suoni, colori che rimaranno impressi memoria.
Non si dorme al pensiero di partire e cominciare a vivere quel sogno rincorso,
quel sogno sudato, quel sogno donato.
Inizia la favola, poche ore e.....si torna indietro di un secolo.
quelle immagini fanno parte di passato lontano riviste in pellicola.
Sulla prua due ragazzi innamorati, TITANIC.
Questo non è un film, non è storia.
Un pensiero, mille pensieri, migliaia di storie si intrecciano.
Uno stuscìo ad uno scoglio, il sogno raggiunto si infrange ed è tragedia.

PER MANO di Daniela Straccamore

Un'attesa, un evento, una gioia.
due cuori, stesso destino.
Tu mamma, tu padre non piangere.
Ci hanno impartito una lezione di
vita.
Aggrappati al filo della speranza
hanno rincorso un
dono di Dio, la vita con amore
avete tentato di dargli.
Loro vi guardano, forse si tengono
per mano
e si sorridono.
Impariamo da loro, la vita è preziosa
anche se con
ostacoli.
Loro, Maurizio e Gabriele senza
parlare ce lo hanno
trasmesso.
Ora volano felici tenendosi per
mano nei cieli
del Paradiso, l'uno dirà all'altro
soddisfatto: "Missione compiuta", e volando
volando coprono
di baci il volto
di mamma e papà.

venerdì 15 giugno 2012

Anime di Poesia Elena Leica

Non posso dirti
addio,

...le mani tremano,
stringo nel pugno le tue lacrime
e mentre ti guardo
e sfioro le tue labbra,
i pensieri impazziscono
nei fremiti isterici di un tormento
che ci incatena
in questo crudele attimo
ed il cuore nei secondi
euforico palpita.

Stringimi forte
come se fosse per l'ultima volta,

...e fammi respirare
la tua anima che indossi
nella primavera della mia pelle
tessuta dalle tue docili dita,
carezza che coprirà
ogni istante
quando sarò lontana.

Non posso dirti,
addio

...piuttosto mentirò
a questo pallido gesto
impaziente ladro di parole,
...mai dette
che giacciono nel cuore
come irrisolti sentimenti
di un amore,
...solo sognato.

Non posso dirti
addio,

...il rumore del nostro treno
nei binari interiori
trema su note di una sinfonia
che sconvolge il sangue,
lo fa salire
a soffocare il fiato
nel suonare questo andare,
sospiro di un ricordo
appeso nel vento
che dovrò ascoltare
nell'autunno lacrimante di te,
...nell'animo.

Non posso dirti addio,
la prossima fermata
è la stazione
di quel sognato amore,

...sali.


poesia-NON POSSO DIRTI ADDIO
di ELENA LEICA

giovedì 14 giugno 2012

Sezione Haiku IO Antonella Ronzulli


Scrivo ciò che vivo

e

vivo in quello che scrivo.



In un giorno grigio Renato Fedi


E andava a piedi
mentre nella testa
rimbombava il sogno
di una vita in due
rubato in un cortile
in un giorno grigio
co’l vento in sottofondo.

E andava a piedi
cercando il suo delitto
davanti ad un portone
tra sassi rarefatti
e prati senza erba
in un giorno grigio
co’l vento che fischiava.

E andava a piedi
con il pianto tra le mani
e il sangue a fare traccia
del nome di un bambino
lasciato nell’ovatta
in un giorno grigio
co’l vento che urlava.

Vella Arena con noi


Se riuscissi a dirti tutte le cose che ho nel cuore
Se riuscissi a parlarti senza frenare le forti emozioni
Se avessi la capacita di poter mettere da parte ogni dubbio
E svuotarmi.... e dirti tutto l'amore che ho dentro
e gridarlo....
Se riuscissi a mettere da parte il grigiore i tuoi silenzi
Non avrei più paure.
Ma forse non avrei te.

antonio fatiga

Il mio solo verbo
Nulla mirai è nulla più
M’è caro il tuo bel viso.
N’è mai posai in ascolto
L’udito su tal musica…
Che la tua bocca spande.
N’è mai più sereno il cielo,
se dal tuo verbo le parole…
son tutte stelle.
N’è mai purezza più accorta,
mi scosse così tanto il petto.
Se dal primo rigo in poi…
Il mio verbo non fosse tuo,
sì che piango e mi dispero…
del tuo fuggiasco amore.

IO Cante Skuye

Minuscolo essere fatto di terra e di gesso
di mare e di sasso
di vento e di pioggia
di neve
e di lava
guardo e mi guardo
il mondo mi compenetra in se stesso
piccole formiche affaccendate
noncuranti del tempo che passa
ne del passo che schiaccia
fremono ininterrottamente
lavorano incessantemente
niente le distrae
esse fanno parte del mondo
fanno parte di me
minuscolo essere fatto di terra e di gesso.

In limine ti cerco M.Allo

dentro la gomena che sfugge
al controllo della sera
ti cerco
nei rigori di un tempo che invade
le tempie a doppia lama
i sapori di labbra tra cardini di traversate
come nuvole nel loro esodo
ti cerco
nel grembo di paese in quel soffio
tempestato di suoni
*
dentro il cerchio zampilla
frescura sotterranea di gemma
ti cerco
su fiori di glicine
vibrano di nuovi sensi
nemici di foglie
tendono al mutamento per un gesto solo

una sete avanza nel respiro

sconfina su varchi per un sogno di nascita
*
in limine ti cerco per lungo spazio
in grazia di un anelito
mano che sfiora l’arcobaleno

anche per un momento

nel tuo esistere



Rita Veloce UNA ROSA ROSSA

Se un giorno il cuor tuo
del mio piu' si lietera'
allora
posami tra le pagine
del libro piu' consunto
che tra le mani stringesti
ogni sera dopo il vespro,
come una rosa rossa,
rossa d'ardore che l'anima
tua piu' non brama.

Anime di Poesia di ELENA LEICA

Ho ascoltato il tuo silenzio
per dare voce all'anima
e nel tuo tacere ho scavato solitudini
di terra lontana,

incisa dai lividi
dei pensieri seminati come sognanti lacrime
per attraversare incerte acque.

Fra barriere del tempo
i miei palpiti vociano nelle crepe del sentire
sismi interiori
vulcani di sentimenti esplosi sulle le vie del cuore
che prendono l'indomita destinazione,

...del tuo amore.




E ancora li vedo ... vivi Giovanni Rosa

E ancor li vedo…. vivi.
Quando nel mare vedi
 qualcosa che luccica
 sono occhi di bimbi:
 non hanno toccato  riva.
Quando nel mare senti
 forte il rumore delle onde:
 nascondono grida di genitori
 che hanno perso  figli.
 Quando nel mare ascolti
canti di sirene: sono nenie
per bimbi cullati dalle stelle
 e sepolti in alto mare.
Svegliati uomo il mondo
ha bisogno di te .

mercoledì 13 giugno 2012

martedì 12 giugno 2012

Rabbia da DONNA ed. 2002 copyright by Annamaria Vezio


Adesso vorrei che tu mi vedessi
sospirassi di passione
accarezzando con lo sguardo
il mio corpo
pronto
pulsante
i seni gonfi e la pelle lucida
le labbra tumide
E' così che voglio tu mi sogni
ora
nel tuo letto, solo
Dovrai vedermi e desiderarmi
soffrire
come io soffro
l'assenza
Sentire il mio corpo accanto a te
ma non poterlo toccare
sentire il mio respiro
e non poterlo respirare
Sentire il mio profumo
Toccare il posto accanto a te
e non trovarmi
E' questo che voglio
Che ti manchi fortemente
l'amore che non hai voluto
e se donna avrai
la sua pelle urlerà le note
della mia pelle
e forte dovrà essere la dissonanza
tanto forte da farti urlare
il mio nome
Dovrai soffrire
per non aver voluto l'amore
Devi soffrire l'assenza dell'amore
che da me non vuoi
così come io soffro, ora, la tua
Saremo pagine di un libro
che saranno lette
o fogli
che volano persi sull'asfalto?
Saremo occhi che guardano
voli?
Saremo persone
che lottano per non ricordarsi
o ci siamo già dimenticati?

Renato Fedi Il profumo della rinascenza


Dal fondo della valle della vita

sto risalendo a passi circospetti,

gli occhi allestiti come dei pirati

pronti a rapire ogni sensazione.

Ho dimorato a lungo la vallata

godendone il frutto dei vigneti,

steso al fruscio della vita intorno,

con il tempo da non condannare.

Ne ho tratto risa e pentimenti

rubandoli alle zolle dei minuti,

ho rimestato l’anima e la carne

per farne un pasto primordiale.

Ora m’avvio in cima al colle

con nervi tesi ma senza timori,

annuso l’aria che si fa più rara,

con il profumo della rinascenza.

lorenzo carmine curti IRRIDUCIBILE PERDURA …

Sfogli
negli occhi contorni
di un paesaggio
pallido per nubi,
transitorie forse,
compatte a soffocare colori.

S’infrange lo sguardo
su case disabitate
su strettoie dove filtra
appena qualche spiraglio di luce
e una calligrafia di segni
di fratture nei muri
racconta sommerse storie
di ieri.

La carta vetrata del divenire
ha levigato le scabre superfici
dei sogni di molti
affilato il profilo di illusorie eternità.

Ceneri di fuochi fatui
il vento del tempo disperde.
Irriducibile perdura
amore dato
oltre le contingenze,
permane intatto
come dopo eclissi
la luna .

Renato Fedi - Aristide è monco -

Chiuso tra lenzuola

che gli sono sudario

Aristide sogna la sua mano

andare sciolta verso il vento

ad afferrare le foglie dell’autunno;

sogna ad occhi aperti

e maledice il giorno di settembre

quando per darsi fretta

ad agghindare un tavolo

di vino d’annata e candele

tolse la lama all’affettatrice.

Aristide è monco,

orfano della mano destra,

ceduta in libertà in quella sera

che ritmava note d’alba dell’amore,

sera d’invito a vivere un sogno

tra sguardi d’infinito.

Aristide ora piange

raccolto tra momenti di rimpianto

e fughe verso il cielo,

quel cielo perduto nell’abbandono

e nel fazzoletto raccoglie

le gocce d’un passato amaro.

Aristide è monco,

ferito nel fisico e nel cuore.

lunedì 11 giugno 2012

Nell'anima dell'uomo
la porta del cuore
mai sarà chiusa.
Socchiusa nel vento
porta in sè
vita e speranza.
Sospira in attesa
piange nel dolore
e sorride nell'eccelsa magia
d'Amore.

*Sara Fabiani

Forse (Per dirti solo grazie) di Luigi Violano

Mi regali un sorriso,
lo prendo,
lo metto in tasca al cuore, sorrido.
Lo guardo nel segreto
di una stanza blindata,
lo incastro nelle pause dei miei respiri
e rivivo
nel canto rivolto a quell’occhio lontano
che dentro mi danza con una tenerezza
così grande da portarmi alle lacrime.
Voglio starmene qui, silenzioso
percorrendo, con l’idea,
solamente la distanza che separa
il mio essere dal tuo.
Altre strade non percorro,
non voglio che alcuno, incontrandomi,
mi chieda:
“Che pensi?”
e disveli col suo il mio segreto pensiero
che al tuo volto rivolge lo sguardo
nella sua ora di raccoglimento.
Rivivo, sì,
ho staccato la schiena
dal manto stradale
che mi ha fatto da letto
nell’ora infinita del dolore.
Scrivo versi sul tempo di ieri,
poi mi chiedo : “Dov’eri
quando non c’eri? “.
Non penso al passato,
non più. Tu ci sei,
sei presente,
sei un regalo divino
assai grande per me.
Sto scartandoti appena,
è la carta dei forse,
dei ma, dei non so
quell’abbraccio che ora t’avvolge.
E mi chiedo:” Perché sei venuta,
quale vento di fato
ti ha portata al mio cuore?
Batto fino sulla soglia dell’anima
per l’emozione,
ti ringrazio
e nella meraviglia delle tue fattezze,
osservo la grazia di Dio
che si specchia in te sola.
Voglio dirti: “Che cosa?”
Forse ho perso le parole
nell’ immensità del tuo essere
dove, forse,
mi ritrovo anch’io.
Così, umile e gaio,
mi completo tutto in te
e tu in me.
Grazie.

domenica 10 giugno 2012

BACI E POLVERE Diana Cesaroni

Il tempo ha impolverato
quello che ho perso
quello che ho avuto e buttato
nel cesso

Ho succhiato
Ho succhiato le tue labbra
La tua lingua
E anche altro.

Cammino a ritroso.
Impolverata lama che spazia
gonfiandoti il membro
Polline sparso.
Esplodo e godo.

Il Giardino di Calliope: Mario Di Nicola * Néorìa * Poeta del Giorno

Il Giardino di Calliope: Mario Di Nicola * Néorìa *: Stella Tutto può accadere, anche che una stella rida. E lassù, c'è un gran vociare. 2012 copyright - tutti i diritti riservati

Mario Di Nicola * Néorìa *

Stella

Tutto può accadere,
anche che una stella rida.
E lassù,
c'è un gran vociare.

2012 copyright - tutti i diritti riservati

sabato 9 giugno 2012

18 giugno 2012 "Opera Prima"


Gentili autori,

come anticipato durante la premiazione del 13 aprile scorso in Palazzo Vecchio, la Regione Toscana ci ha concesso una prestigiosa Sala in cui verranno esposte le opere dei partecipanti vincitori, dei selezionati e dei meritevoli di attenzione se pur non classificati.

Vi invito quindi a presenziare a quello che è il vostro Trionfo e il nostro orgoglio.

La cerimonia di inaugurazione inizierà alle ore 16,00 in Palazzo Panciatichi, sede della Regione Toscana come da locandina allegata (l'orario slitta di mezz'ora per la mia presenza, a causa di un impegno medico a cui non posso mancare).

Tutta la commissione e le autorità già incontrate nella precedente occasione Vi attendono, tutti voi e i vostri amici e familiari che volessero condividere un ulteriore inno alla bellezza della Poesia e Fotografia di cui siete stati e siete artefici.


Con la gioia di amante del Bello, e che lo ha riscontrato in ognuno di Voi, vi attendo con il cuore e le braccia aperti.


Vostra Annamaria Vezio

giovedì 7 giugno 2012

Preparo copyright by Am Vezio 2012


Ed oggi mi appoggio

a preparare

quel che mi accade

il prossimo oggi.

Il Giardino di Calliope: Laura E. Privitera CANTO DI MAREA

Il Giardino di Calliope: Laura E. Privitera CANTO DI MAREA: mi guardi e lo sguardo io lo riconosco ne sento il calore con l'avanzar della marea ma ho altri tempi e desideri così poso una mano s...

Laura E. Privitera CANTO DI MAREA

mi guardi e lo sguardo io lo riconosco
ne sento il calore con l'avanzar della marea
ma ho altri tempi e desideri
così poso una mano sulla tua bocca
ad interrompere ciò che vuoi dire

taci amore!
lascia che parlino solo i pensieri...

non aver fretta...

lascia che gli occhi
sian calamita per la mia bocca
soffierò sulle tue ciglia
e avrò il profumo
delle conchiglie sulla battigia

voglio sentire nel tuo silenzio
solo il fruscio delle lenzuola
allo svelare della mia pelle
che ora al tuo stupore è seta rossa

ed il sussurro delicato delle tue dita
scioglierà i nodi d'alghe salate
che il giorno ha lasciato
tra i miei capelli

ed il calore
del tuo respiro
brucerà il viso
che ora è di nuovo
giovane e bello
e colmo d'attesa

così che avanzi
anche in me
la lunga scia
dell'onda calma
e poi salga impetuosa
e mi sommerga
e ci sommerga...

taci ti prego
tolgo la mano dalla tua bocca
me l'hai promesso
taci ed aspetta...

poi parla pure
fammi annegare
nella marea
delle parole



Laura E.Privitera

mercoledì 6 giugno 2012

Italo Zingoni . Le nostre solitudini


In equilibri di strutture ancora troppo fragili
generiamo le nostre sparse solitudini
e come il tempo sgretoliamo duri sassi
a farsi dentro grovigli di pensieri assorti

Forse ieri è stato un giorno di smeraldo

ed un sorriso ancora velava la tua ombra
che nei passi a malapena sosteneva il vento

non un lamento – lo ricordi adesso ? – sfiorò

il silenzio che vinceva ogni nostra resistenza
per il tutto che svaniva e il nulla a noi davanti.

A farsi dentro grovigli di pensieri assorti

cenere trafitta da un fuoco rosso di tramonti
che nutrono di vuoto le nostre solitudini
in equilibri di strutture ancora troppo fragili.

Italo Zingoni – Prove d’Autore – 2010-2012- Inedito- t.d.r.

Lorenzo Curti POI CHE SIAMO …

E’ l’ ora quieta in cui tace ogni voce
e sgorga per disgelo
dalle falde dell’essere un silenzio,
che rapido s’assorbe dentro l’anima
e si fa del pensiero suo latore ;

s’appoggia ai vetri, sopra i muri cala
come secchio in un pozzo un desiderio
di essere torcia che rischiara il buio
o fumo lieve che svanisce piano
inglobato nell’aria che lo abbraccia .

O essere ginestra che s’aggrappa
alla pietra e si fa tana di vento
nel giallo all’imbrunire uguale al sole
assorta nella luce che la bacia
dimesso fiore in fondo al firmamento.

Che ci attraversa sempre un’ansia
uguale di essere diversi poi che siamo
dispersi fiori timidi nei campi ,
o legna a bruciare nel camino dei giorni,
minuti, istanti di tempo,
poi memoria d’ amore,
sangue di questa terra che ci sfugge.

Italo Zingoni Le nostre solitudini.


In equilibri di strutture ancora troppo fragili
generiamo le nostre sparse solitudini
e come il tempo sgretoliamo duri sassi
a farsi dentro grovigli di pensieri assorti

Forse ieri è stato un giorno di smeraldo
ed un sorriso ancora velava la tua ombra
che nei passi a malapena sosteneva il vento

non un lamento – lo ricordi adesso ? – sfiorò
il silenzio che vinceva ogni nostra resistenza
per il tutto che svaniva e il nulla a noi davanti.

A farsi dentro grovigli di pensieri assorti
cenere trafitta da un fuoco rosso di tramonti
che nutrono di vuoto le nostre solitudini
in equilibri di strutture ancora troppo fragili.

Italo Zingoni – Prove d’Autore – 2010-2012- Inedito- t.d.r.

Renato Fedi La ragazza sulla panchina


La ragazza seduta
sulla panchina ha mani in fermento
ed un fermacapelli rosa a cerchietto;
sfoglia una rivista a fumetti muovendo
nervosa la testa. Non più di vent'anni,
ma fianchi maturi che si sono già offerti
a un amante. Solleva lo sguardo spiando
il viale e la gente che va: cerca un volto
che a lungo ha sfiorato e ora gli sfugge.

Quotidiana ossessione
il risveglio e il suo viver frettoloso;
correre con gli occhi abbassati al timore
che incontrino quella verità che lenta
sta empiendo la mente: uomo che nasconde
nel cuore la paura di vecchiaia precoce
e si prende purezza senza aver devozione,
con sola la brama di un corpo infantile.

La ragazza seduta
sulla panchina ha mani che cercano la vita:
quella vita che cresce nel seno, esistenza
nuova già volta al dolore da riarsa ignoranza.

In un mistero d’ali di Maria Luisa Mazzarini


Da spiaggia Zaiana

per sentieri aulenti

di ginestre

al mare di surf

di Vieste,

aquiloni d’ anime

che si cercano

e rincorrono,

in un mistero

d’ali di gabbiani

e di Vento.

Buona notte ( senza svegliarti) di Luigi Violano

Io farò luce
alla tua buona notte insonne
con la mia anima
di carta pesta,
sarò la voce che parla al vento
per arrivarti dritta al cuore
senza svegliarti
col suo possente bisbiglio

martedì 5 giugno 2012

Visioni della notte ed. 2011 copyright by Annamaria Vezio


Questa notte ho lei vicina
la mia amica, la mia musa
Mi accarezza e mi consente
di varcare ogni orizzonte
Spinge svelta la mia penna
e sotto l’occhio mio stupito
si delineano le ombre
ombre nette, delineate
di luce colorate
Incrocia le mie dita sulla penna
le trascina in un tracciato
vedo volti sconosciuti
ed ognun qualcosa dice
Non ho polso
di seguirli tutti
e qualcuno mi resta impresso
si rintana dentro l’osso
che dal collo al corpo torna
e insistente mi si impone
chiede voce, che ha da dire
e vuole me per le parole
Ma come faccio io bambina
dell’eterno ancor non nata
a raccontar segnali
di tanta gran portata?
La mia bocca resta muta
la mia mano anchilosata
nella mente e dentro agli occhi
righe nette colorate
di ombre chiare delineate,
che io piccina della luce
riportar non so.

Modus essendi di Luigi Violano

Sento la poesia
prima della vergogna,
sorrido al dolore con le lacrime
ferme sullo sguardo.
Quello che voglio
è dentro di me,
deve scoprirlo chi mi sta accanto.
Prego Dio inginocchiato davanti
agli occhi di una donna,
prego non perchè
quegli occhi siano miei,
ma solo per averli al mio fianco.
Amo follemente le donne,
anche quelle
che chiamano puttane.
Si, le amo
perchè anche loro
hanno una storia da raccontare
ed un cuore vero da regalare
tra un cliente e l'altro.

lunedì 4 giugno 2012

Le Nostre Parole

Ecco uno Spazio nel quale poter riversare le Emozioni

Aggiungete tutto ciò che il Cuore vi ha donato, così da poter essere pubblicato nei Post e prendere parte all'obiettivo de Il Giardino di Calliope.
Un caloroso saluto e che il viaggio all'interno di Voi stessi sia pieno di rivelazioni

Nel buio della stanza di Manuel Gentile



‎Nel buio della stanza

avvolti nel silenzio

ascolto il tuo respiro

il battito del cuore

e il mondo si allontana

e tutto resta fuori

svanisce la paura

perdendoci in un sogno.

domenica 3 giugno 2012

Stendo fuori ed.2012 sito Scrivere

Stendo fuori,
esposti al vento
i miei miseri umidi panni
Quello è il rosso
lenzuolo falso
che ci ha avvolti nelle aurore
Quello è il lungo
panno nero
che ha ammantato ogni pensiero
Scola gocce salate e stanche
quella maglia
che m’ha coperta
Se pure pensi,
non m’hai amata mai,
sono certa che tu sbagli
Nell’amore di ogni panno
steso fuori e al vento esposto
c’è una goccia rosso sangue
che il nostro amore rappresenta.

Risveglio di Luigi Violano

Con i tuoi occhi
sveglio i miei mattini,
respiro al ritmo dei tuoi respiri
e stendo soli ad asciugare
sulle corde tese della tua paura
che svanisce nella pellicola protettiva
del mio abbraccio.
Se sto con te, non è tempo
di tenebre lacrimate,
ma di sorrisi e vivere.
I sogni li ho tirati fuori
dal cassetto
rammentando le speranze recise
dal tarlo di quel ch'era ieri.
Sono nuovo, polvere d'oro che beve
al bicchiere perlato d'Apollo,
mentre narra di se', mendicante
di ciò che il trambusto mondano trascura,
ma l'anima mia trasumana
rivestendolo di versi sciolti.

Se tu sapessi (dedicata all'amicizia che tutto consola)


E se tu sapessi
come l’abbraccio amico
mi fa ben vedere
quel ch’è l’amore
che proprio tu
non conosci
È bastato un sol sorriso
e una carezza sincera
per fotografar la morte
che solo tu mi concedevi.

sabato 2 giugno 2012

Descrizione Progetto Antologia

Tutti gli Autori di Poesia, Prosa, Fotografia e Figurativo

che vorranno vedere le loro Opere pubblicate, sono liberi di aderire all'iniziativa "Progetto Antologia". 

I capitoli saranno separatamente dedicati alla Poesia e alla Prosa accompagnati dalle Immagini dei Pittori e/o Fotografi partecipanti. Parte dell'Antologia conterrà opere su argomenti specifici.

La pubblicazione sarà curata da una Casa Editrice che si occuperà della stampa, del design, della grafica, della distribuizione in cartaceo del libro e della diffusione on line. Inoltre gli Autori selezionati che saranno ritenuti particolarmente validi, avranno l'opportunità di essere seguiti nel lancio della propria opera come Autore promosso dalla Casa Editrice stessa.

 

Annamaria Vezio

venerdì 1 giugno 2012

Il poeta e i suoi pianti ed. 2012 "Scrivere" copyright by Annamaria Vezio

Spine nei fianchi
e resistenti e setose ragnatele sul cuore,
qual’ è il colore
o la sua scia slavata
che designa tali pensieri?
Perché
il dolore, la solitudine, la disillusione
devono mostrarsi
sotto inique e sanguinolenti spoglie?
Il poeta piange i suoi pianti
e di spine e di ragni li frappone.
Ma vi è di più,
vi sono mondi sommersi
di blu intensi e melmosi
di liane e serpi contorte
di giochi di luci che inorridiscono
menti scomposte.
Vi è di più,
che il pianto del poeta
è solo il bimbo nello sterno
che si contorce e strilla
ché nella sua saggezza illuminata
conosce la morte della vita.

Lacrime d'inchiostro di Luigi Violano

Avrei voluto solo starti accanto,
coprire i tuoi vuoti
coprendo anche i miei
col respiro dell'anima
in via d'estinsione,
ma infondo mi sei rimasta solo
un sogno irrealizzato.
Ho amaro e secco il labbro,
ho il cuore solo e rotto
che perde calde lacrime dalla crepa scavata
sul retro del miocardio
per via d'un antico dolore.
Forse, posso solo sopravvivere,
piangere quando la solitudine m'assale
e prendemi alla gola con omicida mano
per farmi consapevole
che per me non è lecito
neppure pensarti un istante.
Ora, so solo piangere d'inchiostro
questa pena:
è lei l'unica speranza
che mi resta ancora
a tenermi compagnia,
a darmi senso,
a farmi vivere!